Un’interessante iniziativa è stata resa nota in queste ore da Vodafone Italia: dalla giornata di ieri, infatti, è possibile acquistare contenuti a pagamento su Windows Store utilizzando il proprio credito residuo, o il conto telefonico in caso di abbonamento.
La possibilità è stata data dall’operatore a tutti coloro che posseggono un terminale equipaggiato con le versioni 7.5, 7.8 e 8 di Windows Phone e che non hanno a disposizione una carta di credito o, più semplicemente, non vogliono immettere i propri dati i Rete per questioni di sicurezza.
Il Windows Store, ricordiamo, annovera tra le sue fila circa 165 mila applicazioni con un volume di app e contenuti vari in costante aumento e il cui acquisto è da oggi, per i clienti Vodafone Italia, ancora più semplice ed immediato.
L’auspicio, ovviamente, è che si possano superare le residue resistenze in materia e che tutti gli altri operatori telefonici seguano l’esempio di Vodafone, consentendo di acquistare dai vari Store multimediali relativi ai diversi sistemi operativi gli innumerevoli contenuti a pagamento messi a disposizione.
Potrebbe rivelarsi una soluzione per la problematica, recentemente sottolineata da alcuni organismi di stampa, della perdita di terreno delle app a pagamento rispetto a quelle gratuite.
E’ stato infatti registrato che, nel giro di pochissimo tempo, il numero di app free messe a disposizione sui maggiori Store multimediali è aumentato vertiginosamente, soprattutto a causa della tendenza tra gli utenti di “evitare” di acquistare contenuti a pagamento accettando anche le odiose pubblicità presenti sulle applicazioni gratuite.
E’ pur vero che l’analisi non sembra tenere conto del fatto che molte applicazione a pagamento hanno semplicemente cambiato pelle, “camuffandosi” da app gratuite per attirare un maggiore bacino d’utenza salvo imporre successivamente un contributo per sbloccare contenuti speciali e nuove funzionalità (come nel caso dei giochi in mobilità) o addirittura un canone annuale per continuare ad usufruire del servizio messo a disposizione (vedi Whatsapp).
Al di là di tutto, però, resta il fatto che un meccanismo più semplice, rapido e sicuro di acquisto per i contenuti a pagamento sarebbe cosa particolarmente gradita all’utenza che, nella maggior parte dei casi, non capisce per quale motivo si sia costretti ad inserire i propri dati in Rete per un acquisto, e Vodafone Italia lo ha dimostrato, effettuabile anche in altro modo.
Il rischio è che il rifiuto “per principio” di acquistare app a pagamento, già particolarmente in voga tra gli utenti, dilaghi ancora di più, con conseguenze importanti per le società che sviluppano questo tipo di contenuti.
Intanto, complimenti a Vodafone Italia e a Microsoft!